domenica 1 gennaio 2017

Z come Zian: ovvero gli ultimi saranno i primi




Si conclude, oggi, con Mariano Zian la presentazione degli artisti che hanno aderito alla iniziativa benefica “Ritratti e bestialità di corte”. Ventidue quadri che sono stati esposti da maggio ad oggi, nelle sale di Borgo Colmello a Farra d’Isonzo.
Mi fa piacere che questa carrellata si concluda con Mariano, amico di sempre, ed i cui disegni hanno per lungo tempo decorato la tavernetta della mia infanzia dove – negli anni ’60/70 – ci ritrovavamo per provare i passi di twist ed hully gully. Insomma, ai tempi pre shake, il cui è tutto dire.
Mariano Zian, goriziano quindi, che quarant’anni fa si è trasferito a Tricesimo divenendo, di fatto, il Forattini friulano per antonomasia. Anche se, a dire il vero, i personaggi di Zian sono ben più definiti di quanto faccia il disegnatore romano, come è stato ben possibile constatare dai numerosi disegni esposti lo scorso anno nella Corte dell’arte dell’infaticabile Marina Legovini, nella mostra che di fatto ha celebrato il suo ritorno a casa, se non fisicamente ancora, perlomeno intanto con lo spirito.
All’occupazione quale disegnatore e progettista di arredamenti a Tricesimo, ha affiancato sempre quella della pittura. I suoi primi dipinti sono datati 1971 (smalti su legno) e, ad oggi può vantare una decina di mostre personali e collettive, con opere in olio, acrilico e tempera. Anche se, ai più è noto per le vignette umoristiche che gli hanno consentito la pubblicazione di ben cinque libri già da tempo andati esauriti.