Mi fa piacere che questa carrellata si concluda con Mariano,
amico di sempre, ed i cui disegni hanno per lungo tempo decorato la tavernetta
della mia infanzia dove – negli anni ’60/70 – ci ritrovavamo per provare i passi
di twist ed hully gully. Insomma, ai tempi pre shake, il cui è tutto dire.
Mariano Zian, goriziano quindi, che quarant’anni fa si è
trasferito a Tricesimo divenendo, di fatto, il Forattini friulano per
antonomasia. Anche se, a dire il vero, i personaggi di Zian sono ben più
definiti di quanto faccia il disegnatore romano, come è stato ben possibile constatare
dai numerosi disegni esposti lo scorso anno nella Corte dell’arte
dell’infaticabile Marina Legovini, nella mostra che di fatto ha celebrato il suo
ritorno a casa, se non fisicamente ancora, perlomeno intanto con lo spirito.
All’occupazione quale disegnatore e progettista di
arredamenti a Tricesimo, ha affiancato sempre quella della pittura. I suoi
primi dipinti sono datati 1971 (smalti su legno) e, ad oggi può vantare una
decina di mostre personali e collettive, con opere in olio, acrilico e tempera.
Anche se, ai più è noto per le vignette umoristiche che gli hanno consentito la
pubblicazione di ben cinque libri già da tempo andati esauriti.