lunedì 4 luglio 2016

Il gatto di Altieri conferma lo stile poetico della sua pittura




Inizia la presentazione degli artisti che partecipano alla mostra di Borgo Colmello


"A" come Altieri. Impegnativo il compito di presentare Sergio Altieri al quale, schivo com’è, non ho nemmeno avuto il coraggio di chiedere note bibliografiche, critiche o quant’altro. Eppure, dovendo rispettare l'ordine alfabetico che ci si è dati, dobbiamo iniziare proprio con lui la presentazione degli artisti che hanno partecipato alla rassegna “Ritratti e bestialità di corte” organizzata dall'associazione Assculta che è possibile visitare, fino a Natale, nei locali della locanda di Borgo Colmello a Farra d’Isonzo.
Anche in rete le informazioni su questo artista sono poche, se si escludono le informazioni relative alle mostre alle quali ha partecipato. Sempre, tutto a causa di questo suo defilarsi dalla mondanità che, nel suo caso, fa il paio e non soltanto rima, con signorilità. Ecco, per me Altieri è un signore d’altri tempi, gentile, garbato, disponibile a scambiare quattro chiacchiere con chi lo va a trovare nel suo studio di Capriva, anche se la tela posta sul cavalletto rimane sempre al centro della sua attenzione per la pennellata che mancava. Altieri è un uomo esigente, prima di tutto nei confronti di se stesso, o meglio delle sue creature. Non soltanto le magiche donnine che sembrano fate dei boschi venute a ricordarci che la magia esiste, ma ogni soggetto che il maestro decide di dipingere, non esce dal suo studio se non è perfetto. La tela rimane lì, addossata alla parete, capovolta, in attesa dell’ispirazione che può venire all’improvviso. A volte è una pennellata di luce che rischiara la notte, altre una nube che scurisce il cielo altrimenti troppo sereno. Ma alla fine il risultato è lo stesso: poesia e magia del colore.

Di Sergio Altieri, tra l'altro, ne abbiamo parlato anche sul Blog di Piazza Traunik
Per ulteriori info sull'artista, leggi qua 

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