Nostalgie agresti di venti pittori ridanno vita all’aia e agli animali
(da "Il Piccolo" del 7 giugno)
"Ritratti e bestialità di corte" la mostra
organizzata dall'associazione Assocultura, dal Blog PiazzaTraunik e patrocinata
dal Comune di Farra d'Isonzo, che riunisce venti pittori della regione con
l'intento di ridare vita proprio all'aia e agli animali che la popolano.
"Nostalgie agresti" si potrebbe sottotitolare la rassegna, che si
inaugurerà venerdì 10 giugno, alle 19, e si svilupperà sia negli spazi museali
di Borgo Colmello sia nella locanda attigua che, da anni ripropone la cucina
tipica del territorio. "Le radici, le tradizioni, i ricordi e i modi di
fare dei nostri avi costituiscono da sempre le fondamenta, la pietra miliare su
cui edificare il futuro delle nuove generazioni" sottolinea Marilisa
Bombi, dell'Associazione Assocultura e promotrice dell'iniziativa
"indipendentemente dal contesto in cui si vive, e ancor più in una realtà
come la nostra dalle chiare origini contadine, il progresso e lo sviluppo non
possono prescindere dalla saggezza e dalle conoscenze dei nostri predecessori.
Eppure, basta chiedere ad un ragazzino quali sono gli animali da cortile, per
avere in risposta uno sguardo tra lo stupito e l'interrogativo. Perché questa
generazione non ha alcuna memoria di quelle che sono state le nostre
radici". Ecco quindi l'idea di una collettiva in cui gli artisti
interpretano la vita dei cortili rurali, facendo rivivere figurativamente gli
animali che un tempo abitavano le corti agricole. Una mostra che, attraverso la
creatività della pittura, guarda al presente; la creatività degli artisti si
trasforma in narrazione ludica e spensierata, a volte anche contraddicendo il
personale stile espressivo. Così, in questo divertissement, alcuni pittori
hanno rinunciato al loro astrattismo per inoltrarsi in un piacevole
figurativismo con il quale si guarda a un animale come al naturale compagno
della quotidianità. "In Friuli e in Veneto sono ancora salde le radici di
una civiltà contadina nella quale molti animali sono coprotagonisti, e questo
non poteva che essere uno stimolo per la scelta di chi raffigurare"
ricorda Diego A. Collovini, curatore della mostra. "Diversamente
interpretati attraverso uno stile fortemente personale, ci appaiono i galli
proposti da Laura Boletic, Marina Legovini, Giorgio Valvassori e Michele
Nardon, mentre dagli spazi infiniti appare, nella sua solitudine, il cavallo di
Livio Comisso. Ad attirar lo sguardo è il semplice profilo dell'agnello di
Maurizio Gerini o della mucca di Ivan Crico che prende forma tra una serie di
ovattati segni. Se il fantasioso volatile, dai colori cubani, di Pope pare
opporsi al combattivo tacchino di Fulvio Dot in forte contrasto con quello più
remissivo e pavoneggiante di Mariano Zian, dall'altro l'oca di Sergio Valcovich
mette in moto le sue ampie ali come a spaventare le arrendevoli galline finemente
e diversamente descritte da Edino Valcovich, Stefano Ornella e Gianni Marega.
Roberto Cantarutti, invece, ci offre una capra in un'atmosfera surreale tra
teschi e clown, quasi in contrapposizioni alla felice attesa del cane labrador
di Evaristo Cian, quando, in un solitario silenzio, la volpe di Alberto Sarcina
riposa. Ci dobbiamo invece immaginare la vasca dove nuotano curiosi i pesci
dipinti da Luciano Chinese, mentre il gatto di Sergio Altieri e quello curioso
e spaesato di Ernesto Paulin aspettano le carezze dei bambini per ronfare
tranquilli prima di appallottolarsi".
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