martedì 14 giugno 2016

Hanno scritto a proposito della mostra ....



Nostalgie agresti di venti pittori ridanno vita all’aia e agli animali


(da "Il Piccolo" del 7 giugno)

"Ritratti e bestialità di corte" la mostra organizzata dall'associazione Assocultura, dal Blog PiazzaTraunik e patrocinata dal Comune di Farra d'Isonzo, che riunisce venti pittori della regione con l'intento di ridare vita proprio all'aia e agli animali che la popolano. "Nostalgie agresti" si potrebbe sottotitolare la rassegna, che si inaugurerà venerdì 10 giugno, alle 19, e si svilupperà sia negli spazi museali di Borgo Colmello sia nella locanda attigua che, da anni ripropone la cucina tipica del territorio. "Le radici, le tradizioni, i ricordi e i modi di fare dei nostri avi costituiscono da sempre le fondamenta, la pietra miliare su cui edificare il futuro delle nuove generazioni" sottolinea Marilisa Bombi, dell'Associazione Assocultura e promotrice dell'iniziativa "indipendentemente dal contesto in cui si vive, e ancor più in una realtà come la nostra dalle chiare origini contadine, il progresso e lo sviluppo non possono prescindere dalla saggezza e dalle conoscenze dei nostri predecessori. 
Eppure, basta chiedere ad un ragazzino quali sono gli animali da cortile, per avere in risposta uno sguardo tra lo stupito e l'interrogativo. Perché questa generazione non ha alcuna memoria di quelle che sono state le nostre radici". Ecco quindi l'idea di una collettiva in cui gli artisti interpretano la vita dei cortili rurali, facendo rivivere figurativamente gli animali che un tempo abitavano le corti agricole. Una mostra che, attraverso la creatività della pittura, guarda al presente; la creatività degli artisti si trasforma in narrazione ludica e spensierata, a volte anche contraddicendo il personale stile espressivo. Così, in questo divertissement, alcuni pittori hanno rinunciato al loro astrattismo per inoltrarsi in un piacevole figurativismo con il quale si guarda a un animale come al naturale compagno della quotidianità. "In Friuli e in Veneto sono ancora salde le radici di una civiltà contadina nella quale molti animali sono coprotagonisti, e questo non poteva che essere uno stimolo per la scelta di chi raffigurare" ricorda Diego A. Collovini, curatore della mostra. "Diversamente interpretati attraverso uno stile fortemente personale, ci appaiono i galli proposti da Laura Boletic, Marina Legovini, Giorgio Valvassori e Michele Nardon, mentre dagli spazi infiniti appare, nella sua solitudine, il cavallo di Livio Comisso. Ad attirar lo sguardo è il semplice profilo dell'agnello di Maurizio Gerini o della mucca di Ivan Crico che prende forma tra una serie di ovattati segni. Se il fantasioso volatile, dai colori cubani, di Pope pare opporsi al combattivo tacchino di Fulvio Dot in forte contrasto con quello più remissivo e pavoneggiante di Mariano Zian, dall'altro l'oca di Sergio Valcovich mette in moto le sue ampie ali come a spaventare le arrendevoli galline finemente e diversamente descritte da Edino Valcovich, Stefano Ornella e Gianni Marega. Roberto Cantarutti, invece, ci offre una capra in un'atmosfera surreale tra teschi e clown, quasi in contrapposizioni alla felice attesa del cane labrador di Evaristo Cian, quando, in un solitario silenzio, la volpe di Alberto Sarcina riposa. Ci dobbiamo invece immaginare la vasca dove nuotano curiosi i pesci dipinti da Luciano Chinese, mentre il gatto di Sergio Altieri e quello curioso e spaesato di Ernesto Paulin aspettano le carezze dei bambini per ronfare tranquilli prima di appallottolarsi".

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